L’Ayurveda ha come campo d’indagine privilegiato le sostanze percepibili: il corpo umano, le erbe medicinali, il cibo, l’ambiente, ecc.
Su che cosa si basa tale indagine?
Charaka, per spiegare questo, utilizza sia la filosofia del Vaisesika che quella del Samkhya. Nel corpo umano, per esempio, si trovano i cinque elementi: Akasha (Etere), Vayu (Aria), Tejas (Fuoco), Jala (Acqua), Prithvi (Terra); seguono Atman (il Sé), Buddhi (la Mente), il Tempo e lo Spazio.
Come si può affermare questo? L’esistenza di ogni sostanza viene dedotta da un certo tipo di percezioni che noi sperimentiamo, dal nostro modo di conoscere e di pensare.
Charaka impiegando questi strumenti comprese che:
Prithvi (Terra) è la la sostanza che spiega la percezione dell’odore; Jala (Acqua) del sapore; Tejas (Fuoco) del fuoco della vista; Vayu (Aria) del tatto,
Akasha (Etere) dello spazio che ha le qualità del suono. Questi elementi detti Mahabhuta sono il punto di partenza di ulteriori elaborazioni.
Nell’Ayurveda Prithvi (Terra) è tutto ciò che è solido e stabile e richiamando Vaisesika si dice che i corpi viventi sono costituiti in prevalenza da atomi di terra in quanto sono solidi.
Jala (Acqua) diventa il simbolo dello stato liquido, della freddezza e del potere di coesione (l’untuosità);
Tejas (Fuoco) è il simbolo del calore e del potere di bruciare;
Vayu (Aria) la cui esistenza è stata dedotta dallo spostamento di foglie e di altri oggetti nelle giornate ventose, dalla percezione del vento della pelle, è il simbolo della leggerezza, del movimento, dell’instabilità;
Akasha (Etere), per Chraraka non è un’immensa sostanza onnipresente che giustifica la percezione del suono, ma entra a far parte del corpo allo stesso titolo degli altri elementi, influenzandolo con le sue qualità.
Per meglio comprendere quello finora esposto, si possono osservare, come esempio, i cinque Mahabhuta durante la formazione del corpo del feto. Si constaterà che Akasha (Etere) fornisce gli spazi vuoti (cioè le cavità interne del feto ed, esterne, quella dell’utero), Vayu (Aria) provoca la crescita, Tejas (Fuoco) la “maturazione”, Jala (Acqua) la coesione, Prithvi (Terra) la stabilità.
Per questo Charaka parla degli “effetti” che la medicina ayurveda vuole conseguire nell’equilibrare gli elementi corporei.