Dicembre porta con sé molti eccessi: nel ritmo del lavoro, nelle interazioni sociali, nel consumo di alcol e cibo, nei regali e nelle banalità. Dal punto di vista dell’Ayurveda, questi eccessi non sono un segno di abbondanza, ma uno stress che influenza negativamente il nostro benessere fisico, mentale e spirituale. L’Ayurveda, che ha uno sguardo olististico, dichiara che la salute e la pace nascono dalla moderazione e dal vivere con l’essenziale
L’Eccesso di Frenesia: quando il tempo diventa un bene scarso
Come conseguenza di questa accelerazione dei ritmi, il tempo è diventato un bene raro e prezioso. Ci troviamo intrappolati in una corsa continua per adempiere agli impegni, a preparare i festeggiamenti e a concludere affari. Questo ritmo frenetico altera Vata (Aria) e Pitta (Fuoco) causando ansia, insonnia e insofferenza.
L’Eccesso Sociale e la Necessità di Introspezione
Dicembre è anche un mese di interazione sociale e festeggiamenti continui. Questo eccesso, pur essendo un componente della vita, può essere faticoso, specialmente per chi ha bisogno di ricaricarsi in solitudine. L’Ayurveda ci invita a trovare un equilibrio, preservando e caricando la nostra energia con momenti di introspezione e di connessione con la nostra essenza.
Alcol e Cibo in Eccesso: quando il corpo perde il suo equilibrio
I festeggiamenti spesso includono un consumo abbondante di cibo e alcol. Questi eccessi possono portare ad un accumulo di tossine (Ama) che sovraccaricano il sistema digestivo e indeboliscono l’Agni, il nostro fuoco digestivo. In Ayurveda, l’atto di mangiare è considerato un rituale sacro, un momento di connessione che andrebbe vissuto con consapevolezza e gioia. Il cibo nutre non solo il nostro corpo, ma anche Ojas, la Forza Vitale dalla quale originano tutte le altre nostre forze a partire da quella del sistema immunitario. Per questo l’alimentazione deve essere equilibrata.
Eccesso di Regali e Banalità: quando il focus si sposta sul materiale
Le ricorrenze natalizie, oggigiorno, promuove un consumo eccessivo di beni materiali, dove il valore delle celebrazioni sembra misurarsi dalla quantità di regali e oggetti accumulati. Tuttavia, per l’Ayurveda, il vero benessere olistico e la ricchezza risiedono nell’equilibrio e nella pace interiore. La moderazione, l’equilibrio è un atto di rispetto verso noi stessi e verso gli altri, permettendoci di riconnetterci con l’essenza del Natale.
Il Cammino di Ritorno all’Equilibrio
Per l’Ayurveda, gli eccessi rappresentano una disconnessione dalla nostra essenza. Equilibrando ogni aspetto della nostra vita – il tempo, le relazioni, il consumo e l’alimentazione – recuperiamo salute e una pace profonda, un totale stato di benessere.
I programmi di benessere ayurvedici Virya® sono stati pensati per essere un aiuto e una guida verso questo equilibrio, invitando ciascuno a riscoprire ciò che conta davvero.
I Nostri Programmi di Benessere Ayurvedico
- Pensato per chi sente il peso degli eccessi sul proprio sistema digestivo, questo programma include Adhogam, Gam, Jathara e Digesh, prodotti che purificano il corpo dalle tossine e aiutano a regolare e rafforzare il fuoco digestivo, o Agni. È un’opportunità per riconnettersi con la moderazione e riscoprire la leggerezza.
- Con Tulsi, Tejas, Triphala e Sedanced, questo programma aiuta la mente a recuperare la calma e la chiarezza, invitando a uno stato di pace profonda. È uno strumento per chidesidera vivere in uno stato di serenità, libero dall’eccesso di impegni e preoccupazioni.
- Il nostro sistema immunitario, come il corpo e la mente, ha bisogno di equilibrio. Con Kaf, Shatavari, Immunjas e una tisana speciale, questo programma rafforza le difese in modo naturale, offrendo all’organismo la resistenza e vitalità necessarie per affrontare le sfide quotidiane.
Ognuno di questi programmi è un invito a prendersi cura di se stessi e a trovare il proprio corretto equilibrio; sono un promemoria che il vero benessere non nasce da ciò che accumuliamo, ma da ciò che lasciamo andare. In questo cammino di ritorno all’essenziale, l’Ayurveda è qui per accompagnarti.